300 RELAZIONE DI NAPOLI sparmiano assai pane , massime tra la povertà. Volendo il duca d’ Ossuna viceré provvedere che non crescesse il numero dei fuochi, e conseguentemente non si venisse a far maggior consumo di pane , proibì che fuori delle mura di Napoli per 300 canne, e dentro per 30 , non potesse esser fatta alcuna fabbrica ; il che é stato osservalo per alcuni anni , ma ora pare che alcuno trasgredisca la legge. Trae Napoli d’ entrata ogni anno ducati 101,418 da cinque gabelle, cioè : da quella di un grano per rotolo di pane e di pesci freschi e salati, con una entrata che ha essa città sopra la gabella del vino , che si suole affittare da 12 in 13,000 ducati, unitamente 101,250 ducali ; dalla gabella detta il buon danaro, che per altro nome si chiama i cinque ottavi, c si riscuote sopra la dogana grande di Napoli, 31,200 ; dalla gabella delle sbarre, che s’esige dalle salme eh’ entrano nella città’, 2,068 ; dalla gabella del pane a rotolo , che è una licenza che dà la città ad uno o più fornari di poter far pane bianco, 24,000 (e l’anno 1596, per la gran carestia , è stato affittalo ducati 60,000 , ma si tiene che non sarà gli altri anni entrata certa ) ; dai vacui, che sono i territorj intorno le muraglie della città, ducati 2,300, che formano la somma sopraddetta. La spesa all’incontro ordinaria ascende alla somma di ducati 244,100; cioè : per interessi a 6 e 7 per cento, ducati 220,000 ; per la mattonata delle strade di Napoli 6000; per la fortificazione e accomodamento delle muraglie 4000 ; per la franchigia delle gabelle ai preti, frati e monache 10,000 ; per gli ufficiali che servono ai tribunali della città, 3,600; per gli ufficiali e ministri alle fosse del grano, sale e farine, 500 ; di modo che mancano ogni anno ducati 82,682, parlandosi pubblicamente eh’ essa città abbia debito di tre milioni d’oro. Il quale eccesso essendo pervenulo all’ orecchie di S. M., ha ella scritto alla città una lettera amorevolissima perchè metta cura di uscir di debito, e al viceré ha commesso espressamente che debba in questo proposito coadiuvare al bisogno della citlà ; ma poco frutto si vede, anzi molta confusione, perché il viceré ha risposto che ciò nasce dal mal governo dei cittadini, e la città ha rescritto che ciò procede dalle operazioni dei viceré ;