DI PIETRO DIODO. 1398. 1 Ci 1 presente si nomina il parlamento. In esso furono costituiti 100 giudici da principio, 12 pari, 8 mastri delle richieste, e 80 consiglieri, 40 laici e 40 ecclesiastici, che divisi in otto camere , o tribunali, giudicavano le materie che a loro erano destinate ; le altre cause poi di stato di maggior momento erano riservate all’ altro parlamento che si teneva appresso la persona deire, il quale allora si nominò gran consiglio. Ma essendosi anch’esso poi, in progresso di tempo, empito di dispareri, per le fazioni che erano nel regno, fu alterato, e diviso in due ; 1’ uno fu il consiglio di stato, il quale altre volte faceva ogni cosa , e il gran cousiglio , nel quale particolamente s’ agitano le causo dei benelicj ecclesiastici che sono alla collazione del re, delle infermerie ed ospitali, delle violenze commesse nei beneficj, delle decime, e per alcune provincie ancora dei pedaggi e imposizioni levate sopra i mercanti, delle contrarietà e nullità di sentenze dei giudicj dati dalle corti soprane , delle contravvenzioni fatte alla regolazione delle corti e seggi presidiali, e per ultimo delle appellazioni del prevosto della città. Entrano in questo un numero grande di persone , le quali tutte si dimandano consiglieri, e questo grado è fatto venale in modo, che per denari potendovi entrar chi vuole , di esso è tenuto pochissimo conto. Al consiglio di stato poi successe quello appunto che avvenne al gran consiglio, perchè al tempo del re Francesco, il quale fu il primo che facesse deliberazioni di sua testa, si suddivise in due ; l’uno fu il consiglio segreto, o degli affari, dove si trattano le cose più importanti e di maggior momento, e in esso non entrano che. pochissimi, e se non quelli che vuole il re , del quale ragionerò poi ; e l’altro restò con l’istesso nome di consiglio di stato, o privato , ma non con pari dignità , oltre all’ esser fatto il grado vendibile, che lo fa anco essere in manco reputazione. E però è gran differenza a dire consigliere di stato del re nel suo consiglio segreto, e dire consigliere del re nel suo consiglio di stato ; e di questo secondo ordine sono quasi tutti i ministri che si mandano per il mondo. I re anco , per maggiormente levargli l’autorità, gli han tolto la materia del consigliar sopra delle loro finanze, e per questo è costituito un Appemdice. il