120 RELAZIONE DI FRANCIA 1.° Perchè, in prima, asseriscono il papa non esser sopra il concilio generale, ma esser legato ai decreti e sentenze di esso, e questo, che dai pontefici è tenuto per erroneo e per prossimo all’ eresia, là è tenuto da ognuno, per cattolico che esso sia ; e quello eh’ è notabile si è ; che tutti i teologi che là si fanno, giurano solennemente, come si dice, sopra un altare nella chiesa di Nostra Donna di sostener questo punto , come anco di difender quest’ altro : la sacratissima Vergine non esser stata conceputa in peccato originale, e la contraria opinione esser falsa. Conclusioni tutte due portate dal concilio di Basilea, tutto che Sisto IV dichiarasse, quanto a questo secondo articolo , potersi tener senza errore , purché non si disputasse pubblicamente , nè si insegnasse ; e fu questo papa quello che introdusse nella Chiesa il far la festa della Concezione , che fu poi confermata dal concilio di Trento. 2.° Per secondo, brevemente pretendono, il papa non poter dispensare, nella ragion divina nè naturale, in quello che dai concilj non è permesso ; e per questo estimano che con la scomunica non possa manco liberar il suddito dalla fedeltà debita verso il suo principe, per essere, secondo essi, debito contralto dalla natura ; sebbene in questa parte dai pon-teficj è in tutto e per tulio sostenuto il contrario. 3.° Le regole della cancelleria di Roma , durando anco il pontificalo di chi 1’ ha fatte, non vogliono che leghino la loro chiesa , se non in quanto volontariamente riceve la loro pratica , come è di alcune autorizzate per editti del re e per decreti di parlamenti. 4.° Bolle o lettere apostoliche, citatorie, concistoriali, fui minatorie , o altre, non possono essere eseguite senza l’ordine del re ; e 1’ esecuzione si deve fare per il giudice reale e per sua autorità, e non per autorità apostolica ; e questo, dicono , per evitar la confusione di giurisdizione ; e chi ha impetrato bolle o rescritti con tali clausule è tenuto di chiarire che intende gli esecutori, o laici o chierici, dover conoscer di ordinaria giustizia, altrimenti tutto è nullo. Da questa pretensione avvenne che non si potè finir il processo ordinato dal legato sopra la morte del fu re, per potergli poi dare la sepoltura ,