DI GIROLAMO RAMUSIO. 1597. 327 che siano stati prima reggenti in corte di Spagna nel consiglio d’Italia , nel quale ne sogliono esser due per Napoli, uno spagnuolo l’altro napolitano, e ivi dimorano uno o due anni solamente. I viceré per il più consigliano le importanti materie con questi, i quali, per privilegio del loro oflìcio, entrano nel consiglio di stato. Sua Eccellenza e i suoi predecessori non hanno accostumato portar le materie di maggior importanza nel consiglio di stato, e questo per il numero ovvero imperizia de’consiglieri, che non sono nei più gravi negozj esercitati. Questi sono quindici, eletti da S. M. in vita , dodici con provvisione di C00 ducati per uno all’ anno, c tre senza stipendio, e sono tutti soggetti principalissimi per sangue , carichi e meriti. Nel regno sono sette ofiìcj stimatissimi, e hanno luogo, quelli che li esercitano, immediate appresso il viceré. Solevano questi darsi a’meritevoli, ora si vendono. Il primo è il gran contestabile, che ha carico di generale e luogotenente del re nelle guerre del regno ; fu questo tenuto da Marc’Antonio Colonna e. poi dal figliuolo fin l’anno 1594, che morì; ora non è conferito ad alcuno, e si stima che sarà dato al figliuolo dell'ultimo Colonna, gran giustiziere sopra le cause civili e criminali. 11 grande ammiraglio ha giurisdizione civile e criminale sopra le cose marittime; tiene quest’officio don Antonio Caraffa marchese di Quarate. Il gran camarlingo ha particolar cura della camera della sommaria; quest’ufficio era del marchese del Vasto, e non è stato conferito dopo la sua morte. Il gran prolonotario ha carico di elegger notari e giudici ai contratti, e di legittimar bastardi ; è tenuto questo dal principe Doria. Il gran cancelliere conserva il regio sigillo e commette ai dottori l’esame di quelli che si vogliono dottorare , a’ quali dà il grado a nome del re dopo che sono stati approvati ; don Cesare d’Avalos ha questo carico. Il gran siniscalco ha obbligo di provvedere le cose necessarie al vitto del re c della corte ; questo è tenuto da don Enrico di Guevara duca di Bovino. Oltre questi sette officj, vi è l’officio di giustiziere di Napoli, il quale fu venduto 55,000 ducati ; questo ha carico della grascia nella città, acciò non sia fatto fraudo nelle