58 RELAZIONE DI FRANCIA fosse volentieri dato ad essa, e le cose dell’ anno passato avrebbero pur dovuto in qualche parte farglielo conoscere , non avendo quei popoli chiamata 1’ Altezza Sua per averla padrona, ma solo per meglio difendersi e scacciar gli Spagnuoli ; il che ottenuto, fariano poi l’istesso coutra i Francesi medesimi. Poi, che non solo non era utile ed onorevole il tentar quella impresa , ma infame e dannoso, venendosi a fomentare popoli ribelli a Dio e al re che li possiede , dandosi mal esempio agli altri sudditi e vassalli ; oltre che il Cattolico, vedendo andar le cose da dovero, sarebbe sforzato a muovergli la guerra aperta, il che potria far sempre sì con 1’ armata per tutte le riviere , come per terra dalla parte di Spagna per via di Na-varra, e dall’ Italia entrare in Delfinato, e dalla Franca Contea dar sopra alla Borgogna c Sciampagna ancora; e che non bisognava a questi tempi mover siffatti rumori in un corpo tanto infermo come è la Francia. Nè doversi sperar ajuto dal Turco avendo la guerra così gagliarda col Persiano , nè dall’ Inghilterra , la quale non pensa ad altro che metter discordia nella Cristianità ; che sebbene il suo fine è di levar gli Spagnuoli dai Paesi Bassi, non per questo vorria mettervi i Francesi. E quanto agli altri principi d’Italia, disse che dalle ambasciate che monsignore ebbe l’altra volta, essendo pur in Fiandra, potea bene aver conosciuto l’animo loro (i). Concludendo in somma, che questo non saria stato altro che indurre il Cattolico a far pace al meglio che poteva coi Fiamminghi e tregua con il Turco, e metter in arme di nuovo i ribelli Francesi perchè tornassero a far nuovi danni e rovine contro il loro principe naturale ; pregando in fine l’Altezza Sua a godersi in pace e quiete i suoi stati in Francia, e non voler lasciar il certo per l’incerto, con dire quell’antico proverbio , che meglio era tener la passera nella mano, che sperare d’aver l’aquila volando. Così monsignore vedendo il re poco inclinato a questa impresa, e sapendo per esperienza che senza ajuto non poteva far cosa buona , si voltò del tutto come disperato verso Inghilterra, sì per aver denari e favore da (1) Venezia, fra gli altri, mandò il Micliiel, come abbiamo innanzi avvertito, a persuaderlo di desistere da quella impresa.