50 RELAZIONE DI FRANCIA peli e nell' assalir una fortezza, che supera qual si voglia nazione. Ma si come altre volte solevano esser in Francia eccellentissimi capitani generali che aveano guidato gli eserciti del regno, così ora, per dir il vero, non ve n’ è alcuno di gran nome, avendo le guerre civili fatto molti soldati e pochi capitani. Di milizia forestiera , in occasione di guerra, hanno diversi colonelli Alemanni trattenuti, che sempre condurranno quanta gente farà bisogno ; poi gli Svizzeri, che per capitolazioni sono tenuti dare da 6,000 fino a 16,000 uomini. Questi però costano molto cari per le pensioni ordinarie generali e particolari, che quando fossero date tutte secondo l’obbligo, importeriano ogni anno più di 100,000 scudi, e in tempo di levata vengono a costare, computata ogni cosa, da sci scudi al mese per soldato. Della milizia marittima poca ne ha sin ora il re di Francia , sebbene non manca in quel regno ogni comodità per far una grossa armata ; ma dicono essi di avere sempre pronta al loro servizio, sempre che la vogliano, quella dei Turchi, naturali nemici di quelli che possono esser principali nemici della Francia ancora ; alla quale armata aggiungeriano grandissimo numero di vascelli da vela , avendone in molta copia nell’ uno c nell’altro mare. Hanno da forse dodici galee di condannati nel porto di Marsiglia e lì d’intorno, ma in malissimo stato per l’ordinario, le quali servono a poco altro che a dar penitenza a quella misera gente. Di questo regno è ora padrone e re il serenissimo Enrico III, le cui doti e qualità sì esteriori come interiori saranno da me con brevità narrate. Nacque la Maestà Sua nel 51 a’18 settembre (1) di Enrico II e di Caterina dei Medici, ora detta la regina madre, la quale sì come dubitandosi d’essere ripudiata dal re suo marito, col quale visse dieci anni sterile, così studiò con diversi medicamenti divenir grossa e partorire, onde i suoi figliuoli tulli, che ne fece poi al numero di dieci, sono stati di una tanto delicata complessione, c questo fra gli altri. che (1) Ovvero, secondo altri, il 20.