394 SECONDA RELAZIONE DI COSTANTINOPOLI «li risvegliare f animo del bassà a procurare d’ aprire qualche strada al negozio ; il quale in fatti propose di mandar uomo a Vostra Serenità per questo effetto. Parendomi allora d’ aver condotto assai bene il negozio, mostrai di non ricusarmi, e con dignità acconsentii , e si venne alla risoluzione con molta mia soddisfazione, parendomi che per me non si fosse potuto fare operazione di più singoiar beneficio a questo serenissimo Domiuio, nè trattar la cosa con maggior riputazione e gloria che nel modo che io tenni ; perchè posi nelle mani della S. V. il mezzo di trattenere le preparazioni dell’ impresa , sospender 1’ azione delle armi, che già avevano incominciata, con danno della S. V., in Dalmazia sprovvista d’ ogni sorte di presidio, e infine decider della pace e della guerra. E ciò tanto maggiormente, che iu-sieme con Gubat ciaus e con Alvise (1) mio figliuolo mandai soggetto tale quale era messer Alvise liuonrizzo, allora mio secretarlo , per dar conto di questo negozio ben conosciuto da lui, il quale in altre occasioni era stato in Costantinopoli (2), ed era di presente »istruttissimo di tutte le cose ; dal quale potè la S. V. intendere quella più viva instruzione clic se le fosse potuto dare, oltre le mie lettere pubbliche' e private, che per tutte le strade possibili non mancai mai d’inviare per servizio suo. Piacque a questo Ecc. Senato di lasciar da canto tutte le considerazioni e lutti gli altri ricordi tanto utili ed onorali, ed abbracciar solo ardentemente il partito della guerra, facendo ritornare Cubat ciaus spedilo e risoluto in quel modo che a tulli è noto. E con tutto che egli, nel ritorno suo, riportasse nella sua relazione come fosse stalo trattato moderata-mente, pur dalle lettere scritte da V. S. a quel Gran Signore, e da altre cose che s’intesero, può la S. V. considerare quai sentimenti potessero destarsi nella superba natura de’ Turchi. E per dire liberamente il parer mio, restai ancora io in una parte assai turbato ; non già in quella che la S. V. si fosse (1) Più olire dice Francesco. (2) Abbiamo di lui, nel Tomo II della Serie III - Una relazione di Coslanlino-poli del 1565.