1)1 VINCENZO QUIRIM. 1506. 11 nascono le noci muscade c non in altro luogo; c poco in mare, pur alla costa dell’india, sono alcune isolette dove nascono i garofoli, che si chiamano le settemila isole. Oltre questa Malacca, è al fine e al capo dell’ India minore , da qualche centocinquanta miglia in mare pur verso ostro, quell’ isola famosissima che si chiama Taprobrana (Cey-lan), nella qual’ isola nasce la cannella e molte altre mercanzie, che tutte fanno capo e scala a Malacca, alla qual terra il re di Portogallo ha in quest’ ultimo viaggio ordinato di mandar quattro navi con un fattore , che abbia a star fermo in quel loco e contrattar co’ paesani, che sono Gentili, cosi come fanno i Mori. Oltre questi regni e provincie che sono in cognizione de’Portoghesi sulla costa dell’india minore, si trovano ancora nella detta India tra terra due regni molto potenti e grandi, uno di Mori chiamato il regno di Cane (1), il qual comincia al mar Persico fra terra e arriva al regno di Calicut pur Ira terra, c 1’ altro di Gentili chiamato il regno di Narsi, che comincia pur al regno di Calicut, e fra terra si estende fino ai confini di Malacca (2). Questo regno di Narsi circonda da tre canti la montagna dove nasce il pevere, e confina per più di cento miglia con il re di Calicut, con il quale tien gran parentado ed amicizia, come affermano i Portoghesi, i quali finora non hanno cognizione di altri regni , né di altre provincie dell’ India. Tra questi regni nominati, solamente con il regno di Canauor e di Cucin il re di Portogallo mantiene il commercio , dove sempre stanno due suoi fattori per contrattar i mercati di tutte sorte spezie, i prezzi delle quali in India sono questi, per convenzion fatta tra una parte e l’altra. Il pevere dagl’indiani si vende ducati tre il cantaro di Portogallo, che corrisponde a 68 libbre delle nostre alla sotil ; i zenzeri, dico quei pochi che si trovano a Cucin, grossi 19 (3) il cantaro; (1) Il regno di Dckkan. (2) Narzinguc, come sopra è dello. Il confine di Malacca c arbitrariamente immaginalo nell’ignoranza incili allora era il mondo della geografia di quei luoghi. (3) Tre quarti circa, se non c’inganniamo, di un ducalo d* oro o zecchino, valutato allora a lire 6. 4 da soldi 20, ovvero da i grossi di soldi 5.