DI PIETRO DUODO. 1598. 223 c d’ Epcrnon, c che fu grande islromcnto, linchò 1’ affezione non venne superata dall’ ambizione, di tenerli amici insieme, e tra i debiti termini, c fu l’occhio destro della regina madre (1). Spende il duca profusamente, e per questo è anco molto indebitato, avendo servitori che più l’aiutano a rovinarsi che a conservarsi, e nella sua casa non vi è ordine, nè regola di sorte alcuna. È amato dal re, ma dopo che gli ha dato il governo di Normandia, del quale pare a lui che si sia più impossessato che non credeva, vi ha posto un poco gli occhi addosso. Per questo, quando S. M. fu a Roano, gli levò di mano il governo di quel bailaggio, sebbene con qualche difficoltà, e lo diede al gran scudiere, al quale era stato destinato molto prima, e maritò anco la Giulietta, sorella della signora marchesa di Monceaux, in monsignor di Villars governatore di Havre di Grace, che è alla bocca della riviera di Senna, contentandosi anco di restare interessato di 20,000 scudi, che per sua parte gli diede in dote, per assicurarsi di lui e levarlo da quel partito. Tuttavolta nell’esteriore fin qui il duca, come prudentissimo principe che è, non mostra di voler altro mai che quello che vuole il re, camminando per quelle istesse vie che camminò sempre il duca padre di S. E. Questo principe ha sempre trattato con me con molto onore della S. V., e mostra in tutti i ragionamenti di portarle grande osservanza, e di restarle nel suo particolare molto obbligato per 1’ assistenza che le EE. VV. hanno sempre prestata ai travagli di quel regno, più forse alcuna volta che i suoi proprj interessi non ricercavano ; e questo che io dico non è solo proprio di lui, ma anco di tutti gli altri principi di quella reai casa. Qui saria il loco, per dir il vero, di ragionare di tanti (1) Crediamo che il Duodo intenda di parlare di Carlotta di Rcaunc, famiglia illustre di Tours, la quale sposò in prime nozze il barone di Sauves secretarlo di stalo sotto Carlo IX, e in seconde Francesco di La Tremouille marchese di Noir-moutiers. Fu dama di onore e favorita di Caterina de’ Medici, e celebre per bellezza cd ingegno. Fu amala da Enrico IV quando era re di Navarra ; e di questa ed altre sue avventure parlano le memorie contemporanee. Del resto noi» era essa personalmente che aveva privilegio di ballerò moneta in Tours, ma era la città che lo possedeva da antico, ed era notissima la lira che vi si coniava, la lira farnese, che era di un quinto inferiore a quella di Parigi.