— 66— le più popolose, il numero dei nati variava, da un anno all’altro, nel rapporto da i a 5 o da 1 a 9! Si notava tuttavia che per le sottoprefetture più importanti i dati tendevano a crescere : vi sarebbe stato, cioè, un tentativo di ottenere denunce dei nati e dei morti via via più complete, tìli uffici di Stato civile funzionavano, dunque, in quel periodo, assai male, quando funzionavano. Secondo le attuali rilevazioni, i coefficienti per mille abitanti, riferiti alla popolazione a metà anno 1937, sarebbero: nuzialità 5,6; natalità 33,7; mortalità 19,4. Si può calcolare un incremento medio annuo naturale di circa il 12 per mille abitanti (sensibilmente superiore a quello dell'Italia che è deH'H,7). Popolazione dunque ad alta fecondità e a forte sviluppo demografico.'s Ma per orientare razionalmente la politica economica e sociale »«-corre conoscere a fondo l'intima struttura demografica e professionale «Iella popolazione albanese, con un censimento completo. Questo potrebbe essere effettuato in unione a quello dell'impero, fissai«» p«-r il 31 dicembre 1041. • • • Nello stesso ordine naturale con cui dall'individuo si sale alla famiglia, e quindi alla tribù, al villaggio, alla città, alla nazione, è logico accennare «pii alle di-more umane, ossia alle caratteristiche della casa albanese, prima di parlare dei maggiori centri abitati. Troviamo nei distretii montuosi dell’Albania settentrionale, ricchi di boschi, la dimora permanente rurale costruita di legno; mentre nelle regioni basse e acquitrinose è fatta semplicemente di canne palustri intrecciate e ricoperti- poi di intonaco. Ma più generalmente la casa fatta di pietre squadrate, e in «»gni caso ha forma di un massiccio e basso parallelepipedo; talora costituita dal stilo pianterreno, e più spesso dal pianterreno adibito a stalla e magazzini», e dal primo piano che serve di abitazi«>ne. (Juosto è un ambiente uni«-«*, talora diviso da un s«»ttile tramezzo per far posto agli u. n Corriere licita s,.r;, Milano, 15 giugno tojpt.