DI GIOVANNI CAPPELLO. 1558. 29 poca dignità c riputazione sua. Vostra Serenità saprà ancora che va spesso alla caccia, nè risparmia fatica , e si pone ad imprese pericolose nò convenienti ad imperatore, volendo seguire lui solo il cervo ed ammazzarlo di sua mano. Mangia S. M. una volta al giorno, ma mangia bene, talché gli basta per due pasti ; c sebbene viene esortata di dividere il suo mangiare in due fiate, non vuole, e dice che si sente meglio così ; e quest’ uso lo ha preso dopo la sua prima infermità. La corte e consiglio di Sua Maestà non abbiamo potuto vedere, nè conoscere , per diligenza che abbiamo usala, persona che ne sia parsa di condizione, e solo due o tre vescovi , che a noslro giudizio sanno poco delle cose di stalo, e alcuni tedeschi incivili, c più tosto cera da villani, onde stupivamo che un imperatore non avesse appresso la persona sua uomini da governo e da consiglio. E addimandando noi S. M. come faceva nelle sue risoluzioni di materie importanti, ne fu risposto, che quando bisognava , oltre quelli che teneva presso di sè, sempre chiamava nei consigli de’principali di quei luoghi di che si trattava in loro interesse, e con quel consiglio deliberava quanto era necessario. A questo conoscemmo che S. M. mancava di consiglio nelle cose di stalo ; e quel che è peggio non ha capilano alcuno da guerra , in mano del quale potesse mettere il governo dell’imperio c stato suo. E ben vero che aveva ultimamente mandato a chiamare il marchese Giovanni di Brandemburgo , il quale, per quanto intendemmo , è uomo da guerra e buon soldato, essendo stato sempre alla guerra, ed esercitatosi in tulle le guerre de’ protestanti contro Carlo V , e che di questo marchese disegnava S. M. valersi, e dargli il carico della guerra, e lo accarezzava assai. Da Sua Maestà siamo siali tanto accarezzati, e ci ha veduti tanto volentieri che non si può dir di più; e mentre andavamo a lei incontrassimo per istrada alcuni personaggi che venivano dalla corte, i quali tutti dicevano che eravamo aspellati con grandissimo desiderio. Per lo che , essendo noi arrivali in Vienna senza essere incontrali da persona alcuna pernomedi S. M., ci maravigliassimo, e addimandassimo al-