392 SECONDA RELAZIONE DI COSTANTINOPOLI con tulio che con diversi mezzi cercasse disturbarla ; massimamente proponendo con arte e buone ragioni di soccorrer i Mori in Spagna ribellati dal re Cattolico, dimostrando . . • • • f.......; > • .......(i). Dall’ altro canto, avendo io conosciuto non solamente la naturale timidità del bassà, ma scoperto chiaramente 1’ animo suo alieno da questa guerra , andai pensando che fosse molto servizio di V. S. lo stabilire e augumentarc tuttavia questo pensiero, per ritrarne, tra gli altri beneficj, quello che principalmente desideravo; cioè, che sicuramente, con uomo espresso, la S. V. fosse avvisata non solamente della deliberazione della guerra , ma delle forze , delle provvisioni, e in somma di tutti gli altri loro pensieri, affinchè, con occasione di lume tale che le apportava tanto beneficio, potesse prendere il più utile partito, conoscendo tuttavia che il bassà desiderava occasione d’introdurre trattazione di accordo. Tenni occulto questo mio pensiero, cercando con tutto ciò di conseguire l’intento; perchè ne’ primi ragionamenti, che si andavano spargendo di questo romper della guerra, io mostrai vivamente di non crederlo, dicendo che non potevo persuadermi che un tale imperatore, senza alcuna nè anco apparente causa , volesse violare la fede, e mancare al giuramento ; ed allargandomi in questo proposito , mostrai di ciò restare sicuro. Venne anco a me Janus bei, allora dragoman grande , con il quale entrando in questo ragionamento, stetti seco ne’ medesimi termini , andandomi egli persuadendo che io ne facessi qualche motto al bassà. E andando io per altra occasione da esso bassà , di nuovo esso Janus bei me ne fece instanza ; per il che mi confermai che potesse esser vero quello di che prima avevo sospetto, che tale officio nascesse per ordine del bassà , e giudicai che se fossi andato trattenuto , non mi dimostrando esserne il promotore, con maggior avvantaggio avrei avuto campo di dolermi. E riducendo il mio pensiero ad effetto, stetti di nuovo con Janus bei in quegli stessi termini, dimostrandogli di non dubitare della fede e del giuramento del Gran Signore, c (lì. Questa lacuna è del Codice.