1)1 GIROLAMO II AMI SIO 1597. 335 lesto d’essere spogliata in poco tempo del regno di Napoli; c questo principalmente per la natura de’ regnicoli, desiderosi sempre di novità , oltre che sono afflittissimi e malissimo soddisfatti per molti capi de’ Spagnuoli. E più che 1’ altre pro-vincie sarebbe pronto a novità l’Abruzzo per la disperazione dei popoli ; i quali, oltre le gravezze ordinarie, hanno debito vecchio col re di 500,000 ducali ; onde essendo andati esattori regj per riscuotere denaro, furono ammazzati. Ivi è anco mancamento di fortezze, poiché non v’ò altroché Civi-tella del Tronto, il castello dell’Aquila e Pescara ; queste due di non molto conto, ma la prima considerabile per la comodità del mare. Saria anco facile il penetrare da questa parte per l’adito del confine che lo rende facilissimo a esser invaso , e all’incontro non saria facile a’Spagnuoli il difenderlo per esser il confine un corso di 150 miglia , dalla marina di Giulia Nova costeggiando il regno fino a Gaeta ; e questo lungo tratto non poiria esser difeso, perchè le genti sariano astrette entrar alla custodia delle fortezze. Il Capitaneato e il contado di Molise sopportano malissimo volentieri il governo spagnuolo , e pur oggidì alcune città tengono nel cuore quell’ insegna , che si vede anco in alcuni castelli memori del santo governo de’Veneziani. La Calabria non ha fortezze, ma alcune piazze che non potriano lungamente resistere. Quel poco di Principato e di Basilicata che è a marina , saria difficile da mantenere per la lontananza, e perchè per mare bisogneria navigar con tre venti senza potersi ricoverare in porto , e per terra non vi saria comodità, e l’acquisto d’una faciliteria l’impresa dell’altra provincia. Terra di lavoro è facile a esser invasa per la vicinanza dello stato ecclesiastico, il quale ha dato quasi sempre adito a quelli che sono venuti ad assalir il regno, sondo per il più stati chiamati da’ pontefici. Hanno gran timore gli Spagnuoli delle rivolle dei titolali e baroni, alle quali quando si aggiungesse un tumulto popolare , saria impossibile resistere ; perciò i viceré invigilano in separare gli animi de’ baroni fra loro, e del popolare dal nobile, perchè non possono essere sedizioni dove sono discordie c disunioni, le quali cercano di fomentare per ogni via. Cosi