70 RELAZIONE DI FRANCIA là per la madre (1) e per il Cardinal d’ Esle , avendo tutti due questi fratelli d’entrata in Francia ogni anno più di 500,000 franchi, oltre diversi stati che pretendono ; nondimeno quel signor duca, da poi le cose di Polonia (2), è stato sempre in qualche contumacia col presente re, e sì come prima quel di Ferrara aveva luogo nelle pubbliche cerimonie con gli altri ambasciatori, così da allora in poi .non è mai più stato ammesso , invitandosi di duchi solamente quel di Savoja. L’amicizia, che ha tenuta sempre la corona di Francia con il Gran Turco, è molto ben nota alla S. V., e le cause ancora di essa ; tuttavia questo serenissimo re se n’ 6 curato sempre poco, massime dappoi la partita sua di Polonia ; perchè siccome pensò di conservarsi quel regno col suo favore, così ne seguì tutto l’opposito, avendo il Turco mandato in Polonia diversi chiaussi a dire eh’ egli era per favorir più tosto ogni altro che la Maestà Sua ; la quale poi mal satisfatta revocò 1’ ambasciatore che teneva a quella Porla, ed è stalo tre anni senza mandare alcuno. Solo ultimamente, scrivendole ogni giorno il Bassà e Babi Salamene, che il suo luogo saria dato a Spagna se non andava altro suo rappresentante, si risolse, con la persuasione della regina madre, di farlo, a! che grandemente ajutaron quei rumori di Piemonte (3), dubitandosi di aver la guerra con Spagna , e per sturbar la lega che trattavano essi Spagnoli col Gran Signore. Così credo che continuerà l’amicizia, ma non di quella maniera che soleva essere con i passati re, essendo questo inclinalo alla quiete della cristianità, come ho detto. Ma dall’altra parte monsignore cerca di stringersi e unirsi al Turco più che può per servirsene nelle sue occasioni, come ben sa la S. V. Ora concludendo dirò, che verso questa Serenissima Be-pubblica, per mia opinione, trovo che non si potrebbe desiderar animo meglio affetto e inclinato di quello che tiene il re Cristianissimo e la regina madre ancora , la quale ha scm- (1) Renala di Francia, liglia di Luigi XII. (2) Cioè da poi che il duca Alfonso si presentò candidalo al Irono di Polonia dopo la partenza di Enrico III, il quale pur pretendeva di conservarsi quella corona. Pel fallo soprannarrato di Bellegarde.