« AMITIÉ » FRANCO-INGLESE PER LA TURCHIA E LA GRECIA dorso, la testa un po’ curva e quasi penzoloni sul lato destro, lo sguardo saturo di disprezzo, spietato e fisso, sugli antichi turiferari. Li guardava tutti. Fino all'ultimo volle consumarsi lo spettacolo, del quale il protagonista era lui, non Descha-nel. (Avevo telegrafato al mio giornale: « Pare di assistere alla caduta di un tiranno del Direttorio ».) Non fece un gesto, nè disse una parola, fino a quando fu proclamato l’avversario. Così vide cadere sè stesso dal trono: lo spettacolo gli piaceva sadicamente. Si racconta che uscendo abbia detto a Mandel: — Allons, allons, n’allez pas devenir mo-narchiste pour cela: Daudet m’en vaudrait: et pen-sez que s’ils se sont debarrassés de moi, moumème je me suis debarrassé de tousl — Così è sparito, altezzoso e libero, svuotandosi della sua cattiva amarezza, questo nemico della grandezza del nostro Paese. Millerand sta lavorando strenuamente per rimediare almeno in piccola parte ai gravi danni della politica clemencista. In questo torbido momento la battaglia condotta da una parte per l’espugnazione, e dall’altra per l’applicazione integrale del Trattato, infuria su tutto il Continente, si allarga fino al Mediterraneo, culmina e forse si decide nell’isola Britannica. Wilson, autore massimo di questa rovina dell’intelligenza e della morale d’Europa, è scomparso, annullato dalla violenta impopolarità che l’ha accolto in America al ritorno che doveva essere trionfale, e dalla sua strana malattia: era pa- 231