RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE « ha contribuito in misura non ancora calcolabile « alla salvezza delle razze latine. Dal giorno dell’ar-« mistizio tutti svolgono a Madrid una propria po-« litica, ma nessuna ne svolgiamo noi, noi che per « ragioni di intuitivo equilibrio africano oltre che « europeo dovremmo più di ogni altro popolo dare « la mano ai latini della Penisola distesa fra il Me-« diterraneo e l’Oceano. Non ci si vengano a rac-« contare i puerili tentativi che, nel campo della così « detta propaganda, stanno facendo in Ispagna al-« cuni nostri fiduciari o del tutto inadatti o se a-« datti quasi completamente privi di mezzi, perchè « conosciamo la triste realtà della situazione e non « possiamo lasciarci ingannare. Noi dobbiamo getti tare un ponte fra Roma e Madrid, Napoli e Bar-« cellona, Palermo e Tangeri; dobbiamo stringere « contatti economici e politici con la razza con cui « abbiamo creato una popolazione di nobile san-« gue comune, e che fu padrona delle Americhe del « Sud. Spagnuoli e Italiani hanno nel Nuovo Con-« tinente affermato una potente ed umana civiltà, « di pensiero e di oro, per controbilanciare quella « del Nord, quella anglo-sassone, sulla quale il « mondo ha oramai bastevoli ragguagli, ed ha pu-« re da sorgere per forza di cose un gruppo di gen-« te, nel nostro e nel loro Paese, che lanci sui mer-« cati europei le tariffe ed i prodotti dei trusts che « in molti campi della produzione noi e gli Spati gnuoli possiamo creare, per l’abbondanza e la « quasi esclusività di certe materie prime che poste sediamo in quantità e qualità comuni ed uguali; 182