RACCONTI POLITICI DELL'ALTRA PACE rà giorno in cui questa borghesia si sveglierà, ma sarà un giorno lontano: venti anni, forse più. Venti anni! che cosa sono, quanto sono lunghi venti anni, per una Nazione che ha sempre meno figli? Sono tanti, venti anni, e tanto lunghi e lontani che quasi non si riesce a vederli. Sono le nuove generazioni, che avvicinano le vecchie generazioni al futuro, al domani, e abbreviano il tempo e ne riducono il valore: un popolo senza figli è quasi un popolo senza domani: comunque, la Francia il suo futuro non lo vede. Le classi borghesi detentrici del potere hanno ora il loro vero Presidente, l’uomo che ha fatta e farà la loro politica: applicare tutto il Trattato, far riscuotere il reddito di tutta la vittoria: non è a dire di quanto cresca il favore di ogni categoria della opinione pubblica e privata intorno al Presidente che ha riconosciuto il generale russo-bianco Wrangel contro Lenin e contro Lloyd George, contro il bolscevismo e contro il britannismo demo-socialista dominante sul Continente. Si vede in lui l’uomo deciso a ridurre a più giuste proporzioni la inevitabile preponderanza inglese negli affari del mondo ed a riacquistare alla Francia le perdute amicizie od alleanze: si vede in Millerand l’uomo che dovrà rimediare (ecco come il giro logico di questo importante periodo si chiude in piena coerenza) alla politica di Clemenceau, che ha creato troppi nemici alla Francia. Non è questa la soluzione conseguente all'ultimo anno di politica estera? Ritorno alla grande Sala di 364