FORTUNOSO SALVATAGGIO DELL INDIPENDENZA ALBANESE quillizzare per lo meno il nostro Paese. In sostanza, poiché avevamo sempre considerato, in questo ul' timo periodo, che il problema albanese doveva risolversi per noi almeno mediante un riconoscimento e una garanzia internazionale dei nostri diritti ac-quisiti in caso di spartizione, poiché l’accordo odierno ci dà modo di farli valere anche territorialmente, ove l’Albania non possa sopravvivere come Paese unitario e indipendente, può considerarsi che la sostanza di questo trattato garantisce gli elementi sostanziali ed essenziali del nostro diritto. Esso ci dà comunque i mezzi per organizzare fin da ora la sola politica, voglio dire la politica forte, che dovremo necessariamente praticare nel caso di non vitalità dello Stato albanese, e ci garantisce press’a poco di poter raggiungere con mezzi internazionali quello che con i nostri mezzi nazionali, cioè con l’occupazione militare, ci eravamo da noi stessi garantito fino all’anno scorso: fino a quando la politica di Giovanni Giolitti, cioè la politica della fuga, non mise gli Italiani fuori del territorio albanese, poiché così avevano voluto quattro comunisti che si erano imposti nel così detto Parlamento Italiano. Può ancora rivivere e riprendere vigore qualche aspetto della necessaria espansione italiana, stroncata violentemente a Versaglia dalla preordinata volontà degli Alleati a schiacciare l’Italia e dalla vergognosa rinuncia interna? Può ancora salvarsi un quid, da così profondo naufragio sopratutto spirituale? Può ancora ricostruirsi uno schema sia pure 111