V1NETIANA LIB. IX. 75 dopo s’intefe , ch’ella venuta più inanzi haveva fcorfa 1538 una grandiffima fortuna di mare, per un vento di garbi-no levato improvifamente con grandi/luna furia , per lo quale havevano i Turchi perdute circa trenta delle fue galee, portatea traverfo dall’onde del mare, & confai’ tre molto conquaifate s erano ridotti alla Vallona . Parve che un tal fucceifo preilando opportunità di combattere i nemici abbattuti molto d’animo, & di forze, doveife invitare i capi della lega a prendere nuovo coniglio ; di che già molte voci fi fentivano per 1’ armata, ripigliando già molti del primo vigore . Et il Generale de’ Vinetiani con molto efficaci parole eifortò il Doria, a Captìu perche non voleife perdere quella occafione ancora ; poi- tl che con breve camino potevafi paffare alla Vallona , & lerfi ili que-affalire l’armata Turchefca, la quale non era in flato di combattere, per trovarfi molto debole per gl’ incommodi della fortuna corfa , nè di fuggire , per lo mancamento de’ remi, per la maggior parte fracaffati; nè trovarfi in luo- - ( goda poter ftarfi ficura , non effendo il caftello della Val* Iona perla lontananza del porto molto atto a poterla difendere . Ma il Doria ifcufando la fua rifoluta volontà di partirfi, & di non far nulla , quando con la qualità gccanjintt. della ftagione, quando con altro impedimento, portò il tempo tanto innanzi, che fua Barbaroffa data facoltà di poter fìcuramente condurre l’armata in Coflantinopoli, havendo lafciato nel golfo di Lepanto Dragute con venticinque galee, & con una buona banda di galeotte , & di fuile di corfali , per tenere travagliata la navigatio* ne, & le cofe de’ Chriiliani. Poco dapoi adducendo pur’ ^ il Doria nuove cagioni della fua partita, & principalmen- pen/gp*r-te il mancamento del pane , fi rifolfe di levarfi, & di paffare con la fua armata in Sicilia, tuttoché fuffe con-figliato, & effortato da’fuoi medeGmi, & dall’ iiteffo Don Ferrante, a dover tenere anco per quel verno l’armate unite, ò a Corfù, ò in altro luogo opportuno, per pò* tere a primavera ufcire per tempo su l mare , & preoccupare il nemico. Alla