RACCONTI POLITICI DELL'ALTRA PACE sul vinto: questa è la contropartita che stanno strappando a LÌoyd George, il quale è felice dell’anda-mento delle cose. Galli mi incita ad avvicinare anche gli Inglesi. Prendo contatto con A. che è di eccellente umore. Il suo padrone ha quasi causa vinta, e nella riunione di domani mattina il Delegato italiano si troverà davanti al fatto compiuto. Scettico come sempre, A. si bea un mondo a snocciolarmi le frasi più mordenti di un telegramma pervenuto la mattina a Lloyd George dalla Legazione inglese in Atene, invitata a riferire sulla efficienza del corpo di spedizione che dovrebbe sbarcare a Smirne. Insom-ma sembra che questo dispaccio dica su per giù così: « Lo spirito bellicoso del corpo di spedizione greco, che era andato rafforzandosi davanti alla probabilità della pace con i Turchi, a misura che si prospetta l’eventualità di un urto a Smirne con le truppe di Kemal va gradatamente spegnendosi ». Dunque, gli Inglesi sanno che Venizelos non può garantire il successo della spedizione, e che le conclusioni potranno essere tragiche! Ma che importa tutto questo a Lloyd George? Egli vuole completare il mauvais tour a l’Italie, vuol profittare del fragile ed evidente pretesto greco per affrontare con i cannoni della flotta inglese l’insopportabile kemalismo, che osa ribellarsi alla volontà egemonica di Londra: vuole in sostanza asservire la 1 urchia, schiacciandone in nuce il nascente nazionalismo. La sera, riesco a persuadere A. di farmi ricevere da Lloyd George, se possibile. Egli ottiene per me 250