RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE le nessun Inglese ha lavorato a beneficio altrui, altro che per funzioni direttive e per suoi scopi di sfruttamento: lo stesso deve dirsi del « rayonne-ment » francese, che ha dominato la vita europea durante un secolo, quando i Francesi esportavano nel mondo non i propri operai ma i prodotti della loro borghesia intellettuale. Chi nel passato ha concepito il nostro prestigio legato alla esistenza di collettività di Italiani all’E-stero, ha scambiato proletariato ed emigrazione con espansione ed imperialismo. Un grande popolo proletario può creare un grande imperialismo, ma è perfettamente visibile il limite al quale i due fenomeni debbono unificarsi: questo limite, noi lo abbiamo toccato: tutto quello che in Italia era proletario deve diventare materia per l’imperialismo. L’emigrazione è dispersione, cioè diminuzione di potenza. L’espansione è dilatazione e consolidamento, cioè accrescimento di potenza. Emigrazione e potenza sono termini antitetici. L’emigrazione è traduzione in atto dell’ideologia democratica; l’espansione è affermazione storica dell’ideologia imperialista. Roma, dicembre 1939 Una Commissione per il rimpatrio svolge il suo compito da otto mesi: entro la fine di quest’anno i primi 50.000 sono rientrati dall’Estero: avranno salvato sè e i figli. L’emigrazione è un bene solo per i popoli senza 330