LA FIERA DELLE ILLUSIONI Maresciallo ha ancora una volta insistito, presentando un più vigoroso memoriale ch’è quasi un ultimatum a Clemenceau, per ottenere che alla Repubblica Francese sia data in sovranità tutta la Rena-nia: si dice che è contro il suo Governo. È possibile. Certo, nel pensiero francese di disloquer toute VAL lemagne, egli occupa un posto di protagonista. Oggi è triste e solitario: ma quale vittoria sognava? La vittoria completa: la Francia al Reno. Questo voleva, questo ancora vuole. Ha contro di se gli Americani, gli Inglesi e Clemenceau. Il Tigre è un avversario della politica renana, un nemico delle speranze separatiste, un credente nell’unità germanica! Noi non ignoriamo che egli pensa che il fatto storico dell’unificazione di tutte le genti germaniche è avvenuto, anche per indiretto concorso dei due Napoleoni, nel secolo passato e non è più modificabile. Chi crede di garantire la « sicurezza » francese smembrando la Germania si illude — questo è il pensiero di Clemenceau. II quale ritiene che soltanto la politica dei provvisori pegni, delle dissanguanti riparazioni, del totale disarmo, della perdita delle Colonie possa essere efficacemente imposta alla Germania, politica che va rafforzata con le alleanze francesi, onde costituire un’approssimativa e forse durevole garanzia contro il fatale risorgere del germanesimo. Perciò ha spinto al massimo grado questa politica: prostrare la Germania, non potendo ridurla in frammenti: disarmando il nemico, tagliandogli le vie dell’espansione, circondandolo di guardiani ostili, sottraendogli alcuni milioni di sud- 43