RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE contro coscienza, fingere, per debolezza intima, di far parte dei vincitori. Questo, questo hanno fatto. E ora siamo anche noi quasi vinti: in questi giorni siamo stati trattati peggio che come nemici — per-che i nemici si rispettano. — Les Italiens sont partis? CouvreZ de fleurs leur voyage... — ha detto sogghignando Clemen-ceau a Mandel, quando gli hanno detto che Orlan-do e Sonnino sono in treno per Roma, forse per farsi autorizzare dal Parlamento ad abbandonare la Conferenza che ha organizzato lo jugulamento dell’Italia: forse per non tornare. — Ridicul — ha giudicato Lloyd George il nostro « gesto », dopo di aver comunicato agli Italiani rimasti in Delegazione che tutte le nostre pretese perdono vitalità col nostro rifiuto a firmare il Trattato. Allora Orlando e Sonnino sono tornati, quasi nascondendo la partenza ai romani, attraversando l’Italia di notte come dei colpevoli che scappano, senza far sapere che curvavano la nuca al piede degli « Alleati », Siamo vinti — per il fatto stesso che andiamo oggi ad avallare il trionfo dei vincitori che ci hanno esclusi dalla vittoria. Sono arrivati stamane a Parigi, alla chetichella, i nostri due poveri politici, e li hanno portati a Versaglia immediatamente. Solo poche ore fa, è stato scoperto che il nome dell’Italia non è più tra quelli delle « grandi Potenze » : è stato incluso nella lista delle « Potenze a interessi limitati »! Un nostro Delegato ha trovato ancora la forza di protestare, ed è riuscito ad ottenere il ritorno del nome della nostra Patria fra le « grandi Potenze ». Lo