Borghesi e conservatori versagliesi nell’Europa Socialista per procedere alla revisione ». Nelle ultime ore Mil-lerand fa loro conoscere che accetta la candidatura e, subito dopo, viene pubblicata la sua dichiara-zione: — « Ho definito, nel mio discorso del 7 novembre 1919, la politica di progresso sociale, di ordine, di lavoro e di unione, che è caratterizzata al-l’Estero dall’esecuzione integrale del Trattato di Versaglia e dalla difesa dei principi sui quali riposa l’accordo coi nostri Alleati; e all’interno, dal mantenimento della legge organica della Repubblica, dal ristabilimento e dallo sviluppo di tutte le nostre forze economiche, dalla decentralizzazione, e, al momento opportuno, dal miglioramento, che l’esperienza avrà dimostrato necessario, delle nostre leggi costituzionali. Questa dichiarazione implica una nuova concezione dei rapporti fra i tre poteri dello Stato: il Presidente della Repubblica, il Parlamento e il Governo ». Millerand non vuole trascurare l’occasione ultima che gli si offre, per operare una riforma profonda della Costituzione: crede che la sua funzione di Capo dello Stato non è esaurita con la designazione del capo del futuro Gabinetto; crede di non dover essere in nessun caso l’uomo di un solo partito. Le sue dichiarazioni hanno conseguenze inattese: piacciono ad una metà della rappresentanza legislativa, dispiacciono all’altra: i repubblicani puri insorgono, e una parte deH’assemblea fa al Presidente del Consiglio una freddissima manifestazione, che muta la fisionomia delle elezioni. 347