RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE ha imposto lo scioglimento della Milizia Civica, che i Bavaresi considerano come l’unica garanzia di di-fesa armata contro il pericolo di un risorgente bolscevismo. Il Quai d’Orsay avrebbe dovuto mantenere intatto questo piccolo apparato militare bavarese, non solo per far cosa gradita ai partiti che guardavano con simpatia a Parigi capitale dell’ordine europeo, ma anche per favorire la formazione iniziale di un limitato esercito regionale, pronto a mettersi a disposizione del conservatorismo monacese contro il socialismo berlinese. Ma il Quai d’Orsay esigeva il rispetto integrale del Trattato di Versailles, non poteva ammettere che « riparazioni » e disarmo tedesco fossero riveduti, e manteneva l’occupazione del Reno, che rappresentava l’intransigenza, la volontà anti-tedesca e la vittoria francese: non poteva quindi accettare questa pericolosa menomazione dello spirito e della lettera del Trattato di Versaglia. Si impose e la Milizia Civica fu sciolta. La pazzia ha la sua logica, anche quando è furiosa. , Ora tutta la Baviera è decisamente ed accanitamente contro la Francia. L’improvvisa trasformazione prova quanto era stato artificiale il risultato apparente ottenuto dal signor Dard. I destri contro la Francia, i cattolici contro la Francia, i social-democratici contro la Francia. La politica intransigente per le « riparazioni » e l’avversione del Vaticano ad ogni idea separatista, hanno dato virtualmente il crollo al piano francese, che si riduce in macerie sotto il peso del contrasto insanabile del 224