RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE parte integrante della società borghese, e non ha veramente alcun motivo nè economico nè politico nè sociale per mirare al rovesciamento delle istitu-zioni; sebbene meno del contadino, è tuttavia an-ch’esso un piccolo risparmiatore o un piccolo proprietario. Ha qualcosa al sole di Francia. Fra lui e un borghese non c’è che la differenza della quantità delle cose possedute, ma essi appartengono alla medesima categoria: posseggono, amministrano, accumulano, costruiscono ricchezza. L’interesse del popolo è uguale a quello delle classi borghesi : eleggersi un governo forte che lo difenda all’interno ed all’estero da ogni pericolo, da ogni perdita, da ogni diminuzione della quantità e del diritto della proprietà: eleggersi un custode sicuro, che faccia la guardia alla solida situazione sociale conservatrice di cui l’uno e l’altro godono; che essa sia poi rendita o pane guadagnato col lavoro, conta poco perchè tutto diventa rendita. 11 fattore politico della proprietà è costituito solo dall’antico istinto conservatore, rafforzato dalla convenienza attuale. Ogni osservatore di questo paese è persuaso che quello che di più violento potrà fare il proletariato francese in materia di rivoluzione sarà di vederla fare dagli altri proletariati: ma di suo non ci metterà nè danaro nè sangue. Su un gregge così disciplinato e così interessato al mantenimento dell’ordine, che calcolo possono fare i mestatori demagoghi, gli avvocati rivoluzionari, i facinorosi dell’eloquenza giornalistica? Essi rimar- 33G