RECUPERO DI ITALIANI SPERDUTI NEL MONDO storia. L’azione complessa delle nostre genti emi-grate dal 1870 in poi è ancora perfettamente visi-bile, sebbene un po’ sfocata. Sullo sfondo imponente costituito da un’immensa massa umana, le figure più imponenti sono quelle dei vecchi pionieri; i figli fanno ancora dei viaggi in Italia; i nipoti fanno già dei viaggi « in Europa ». E non so dire se le stature dei protagonisti scomparsi crescono o diminuiscono con l’affondare nel tempo: direi che, come esponenti di un fenomeno politico, impallidiscono, ma i loro contorni si precisano e si rafforzano se li consideriamo come campioni della nostra razza. Le loro capacità creative nel mondo documentano dove può giungere lo sforzo collettivo di una serie di individualità italiane. Quello che l’emigrazione ha fatto, dovunque si è radicata, è frutto del lavoro di tanti individui italiani, uno per uno. Quelli che non sono riusciti sono pur rappresentati da quelli che hanno toccato il successo. Per un vincitore diecimila caduti, ma sono i diecimila caduti che hanno spinto avanti il vincitore, gli hanno offerto il piedestallo formato dalle loro spalle, lo hanno innalzato e sostenuto finche ha strappata la vittoria. L’emigrazione è il fenomeno umano nel quale più si afferma l’altruismo, inconsapevole e non sempre volente; ad un certo punto tutti lavorano per uno, o uno per tutti: nella lotta per la conquista, appena si intravvede il destino felice di uno e quello infelice degli altri, si sviluppa con spontanea rapidità una profonda solidarietà, un nuovo interesse