RACCONTI POLITICI DELL'ALTRA PACI! tervista, che potrà essere utile: fate i quesiti —. Naturalmente li ho preparati, sei. Glieli sottopon-go e mi preparo a raccogliere le risposte. Non esige di rivedere il testo: si fida della mia esattezza. Col-loca il foglio sul tavolo, lo spiana, lo percorre due volte con lo sguardo attento. Comincia a dettare piuttosto lentamente, servendosi di espressioni e lo-cuzioni nette, semplici e sintetiche, adatte alla mentalità schematica del pubblico italo-americano al quale sta già parlando. A misura che esaurisce le risposte, segna con il lapis rosso una piccola croce accanto alla domanda superata. La politica del Fascismo per gli Italiani all’E-stero — argomenta Mussolini — si sarebbe potuta sviluppare in tre fasi: — Prima, potenziamento del sentimento nazionale in tutte le masse emigrate, senza distinguere tra vecchi e giovani, rafforzamento dei loro legami con la madrepatria, organizzazione almeno delle minoranze più fedeli, evitando i conflitti coi governi e i popoli stranieri dei quali i nostri lavoratori intellettuali sono ospiti; — seconda, lasciare andare per le loro strade le vecchie associazioni ove non si siano tempestivamente ringiovanite, attirare energicamente le nuove generazioni, affrontare con esse e per esse, con nuova mentalità, i delicati problemi della doppia cittadinanza, della scuola, dei fasci, dei giornali, del servizio militare, ed eventualmente (ha in proposito gravi dubbi) quello di una rappresentanza degli emigrati nel nostro Parlamento; — terza, se la politica delle prime due fasi almeno in parte 304