Africa, Mandati, Gibuti: jamais, jamais, jamais. ticamente dei « mandati », in Africa, in Asia vici-na, in Asia lontana, in cielo in terra e dappertutto. Esclusi sempre, esclusi perchè Italia, esclusi finché saremo Italia. Chi non è Francia o Inghilterra deve rassegnarsi all’esclusione da tutto o alla sottomissione alla Francia o all’Inghilterra. Giannini si rende conto della mia funzione: io non odio nessuno, in questa squallida Delegazione, e so che la campagna àeìì’Idea Nazionale non condurrà a nulla, perchè la condanna dell’Italia è stata decretata il giorno stesso in cui noi entrammo in guerra, ma ho il dovere di far pervenire agli Italiani il maggior numero possibile di verità su quello che già si perpetra contro di noi, affinché nello spirito pubblico resti l’informazione e la cronaca cruda della pace fallita, lievito delle fatali rivendicazioni e restaurazioni future. Il mio servizio giornalistico è largamente riprodotto da giornali di provincia di tutta Italia, Corradini da Roma mi incita a tener fermo contro tutti i nostri uomini di governo, affinchè la vecchia generazione sparisca e si dissolva in questa voragine. Mussolini a Milano riproduce spesso nel Popolo d’Italia i miei articoli; e mi ha mandate le sue congratulazioni per mezzo di Giuseppe Ungaretti. Giannini subito mi domanda come ho saputo, e svolge lieve opera persuasiva per indurmi ad attenuare almeno le espressioni, per non aggravare la depressione del Paese, e non indebolire anche più questo governo agonizzante, che deve ancora trattare con l’Estero; ma non può negarmi la verità delle cose che ho appreso. Finalmente gli dico: — Tu ora 123