« AMITIÉ » FRANCO-INGLESE PER LA TURCHIA E LA GRECIA genza. Centinaia di migliaia di fuggiaschi greci lasciano l’Asia Minore per Atene. Il sogno venizeli-sta è crollato in un abisso, Il kemalismo trionfa, come tutte le forze giovani radicate nell’anima delle Nazioni, fondate sulle forze naturali dello spirito e della storia. Ridiventando asiatico, il Turco è ridiventato poderoso e scaltro. Della megàli idea di Eleuterio Venizelos non resta che la disfatta irreparabile. Parigi, primavera 1921 L’Inghilterra ha mollato lo sconfitto, lo ha abbandonato: si riavvicina ai Turchi, mostra di volersi pacificare con Kemal, si dichiara propensa a riconoscere ad Ankara il diritto di sopprimere le capitolazioni, di mantenere l’integrità territoriale dell’intera costa d’Asia Minore, di armarsi come meglio crede, e a farle tutte le concessioni possibili affinchè il kemalismo, dal momento che non è rimasto schiacciato dal peso delle armi, si adatti a vivere all’ombra della protezione inglese. (Solo nelle Isole Britanniche, per definire questa morale politica, si adoperano le parole: elasticità, empirismo.) La Francia ha oramai la Turchia kemalista contro, il vincitore nemico, il vinto non grato, l’opinione pubblica satura di rancore. Tutti sanno, ora, per qual piattuccio di lenticchie Millerand a Boulo-gne-sur-Mer vendette nel ’20 la Turchia; in più tutti sanno che i compensi allora promessile dall’Inghilterra non sono stati effettivamente accordati: il