RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE proclamato a Londra con un gesto che ha del proditorio, ove si tengano presenti le ripetute dichiarazioni inglesi in senso contrario. La proclamazione del protettorato, con rapida e spietata freddezza consacrata dal malato di Washington ha generato per naturale reazione, nel corso di tempo appena necessario, la dichiarazione dell’indipendenza, che oramai nessuno può più distruggere, per platonica che sia. La fretta inglese è documentata. Bastano a provarla i testi ufficiali pubblicati negli ultimi anni. L’ultima fase ha un crescendo nervoso di preoccupazione, sintomatico. Era stato appena firmato l’armistizio, che la questione egiziana doveva svanire prima che l’Europa se ne impadronisse. Nel suo rapporto famoso del 3 marzo 1907 Lord Cromer aveva dichiarato: « Vi sono ostacoli insormontabili per la dichiarazione del protettorato in Egitto. Questa misura implicherebbe un cambiamento nello statuto politico del Paese. Ora, nell’articolo i° della Convenzione franco-inglese dell’8 aprile 1904, il governo inglese ha dichiarato esplicitamente che non era nelle sue intenzioni di mutare tale statuto ». Tutte le dichiarazioni ufficiali ed ufficiose del governo britannico, dal 1907 allo scoppio del conflitto europeo, furono inspirate al medesimo concetto, che spesso veniva in discorsi parlamentari ampliato con argomenti morali. Si ricordavano le spiegazioni date dall’Inghilterra all’Europa quando procedette alla « occupazione provvisoria », e si affermava di non volerle smentire. Ma la guerra eu-