RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE nella legge e nella vita economica, fanno apparire come non duratura l’attuale sorte della città. La quale è per sua natura, assai più che Casablanca, il vero porto del Marocco. Appena la linea ferroviaria Tangeri-Fez sarà assestata, la cittadina costiera diventerà importante testa di linea marittima, ed ospiterà merci e passeggieri che ad ogni porto dell’Europa vorranno toccare l’interno. Questo argomento pesa più degli altri nelle domande del Quai d’Orsay. La ferrovia sarà francese, costruita con danaro francese, e il governo della Repubblica non vorrà consentire che la stazione terminale, cui faranno capo le linee di navigazione, cada in mani straniere, anche perchè il solo sovrano di Tangeri è il Sultano marocchino, protetto dalla Francia, oramai libero da ogni e qualsiasi entrave internazionale in cui l’aveva costretto l’Atto di Algeciras. Gli accordi corsi tra Inghilterra, Francia e Spagna avevano previsto che uno « statuto speciale » ne avrebbe regolato la vita interna ed estera, e la modifica eventuale dello statuto è anzi il punto di partenza delle conversazioni. Insieme a questo argomento ed al medesimo scopo di indurre la Spagna all’abbandono della sua zona, il Governo francese ne ha avanzato un altro strettamente militare, che però ha perduto valore dal giorno in cui la guerra è finita. Nel Riff, secondo i trattati anche recenti, il Regno di Spagna ha mano libera, ed è padrone della propria politica; si reputa dai colonialisti francesi che il governatore della zona non abbia fatto quanto era in suo potere per 172