RACCONTI POLITICI DELL'ALTRA PACE mente profittato, per portarci via la naturale clien-tela offertaci dalla vittoria, e rovesciare l’arma che ora è puntata contro di noi. Troppo tardi per pen-sarei ancora. Non vale la pena di ricostruire. L’Italia è tutta da rifare, punto e da capo. Roma, 24 gennaio 1924 Da pochi giorni la Repubblica cecoslovacca è alleata della Repubblica francese. La Petite Entente del generale De Gondrecourt è ormai viva e attiva. Benesch è il capo, il pensatore, l’uomo d’azione, della organizzazione balcanico-danubiana creata dalla di-plomazia di Berthelot contro l’influenza, l’espansione, il prestigio e la potenza italiana. Benesch è colui senza del quale questa funzione della Petite Enten-te non esisterebbe, forse. La Petite Entente è l’organizzazione anti-italiana senza la quale Benesch non sarebbe il protagonista che è, certo. Benesch è l’incarnazione della politica anti-italiana della cessata Duplice Monarchia. Egli ha raccolta e realizzata l’eredità. Tutti coloro che, dalla scomparsa dell’impero austro-ungarico, hanno tenuto gli occhi aperti sulla scena occupata dagli Stati successori, sanno che Benesch è il più forte, il più temibile, il più accanito esponente del programma passato da Vienna a Parigi. Egli vuole rappresentare sopratutto lo slavismo giovane, agile, realistico, attuale, nuovo. Tra Pasic e Benesch, vorrei aver sempre contro Pasic: il vecchio è sincero, meditati- 76