RACCONTI POLITICI DELL'ALTRA PACE driatico, che le toglie ogni libertà di azione ed ogni elasticità di spirito, si è limitata infine ad assumere una posizione di resistenza passiva: non ha infatti riconosciuto, al contrario di quanto ha fatto la Francia, il « protettorato » inglese: è già molto. L’Inghilterra non se n’è stupita, ma è ora satura di rancore contro di noi, per questo appoggio esplicito che abbiamo dato alla aspirazione egiziana all’indipendenza, e per questa generica ma tuttavia sintomatica presa di posizione per il futuro del Mediterraneo. Questo del mancato riconoscimento italiano del « protettorato » sull’Egitto è uno dei punti di più sostanziosa e acuta difficoltà, da oggi, tra gli Inglesi e noi, sebbene nessuno ne parli — nè in Inghilterra nè in Italia. Si direbbe quasi che la nostra decisione negativa è stata tanto coraggiosa e grave, da obbligarci ora ad attenuarla col silenzio. L’Inghilterra è riuscita pienamente al suo scopo: togliere la libertà all’Egitto. Si può arrivare facilmente al fondo della questione, al perchè non soltanto politico ma anche economico della resistenza inglese a concedere la libertà, quando si valuti la portata finanziaria che il magnifico possesso ha per l’impero. Grande in tempo di guerra, questa si raddoppia in tempo di pace. Un punto di grave ingenuità è in tutti i discorsi degli Egiziani: essi insistono nel dimostrare quali benefici il loro Paese ha recato all’Inghilterra durante il conflitto europeo, e su tale merito credono di poter basare una almeno fra le tante ragioni per chiedere l’indipendenza. Un titolo di com- 274