RACCONTI POLITICI DELL'ALTRA PACE Abbonda in tale quantità la letteratura francese degli ultimi cinquantanni sulla tesi renana, sulla necessità per la Francia di garantire la propria sicu-rezza sul Reno, sulla necessità di rompere profondamente l’unità tedesca per ritornare alla fase d’altronde recente degli Stati Federati, che veramente non è il caso di ricorrere ad alcuno di questi documenti: cito comunque, per tutti, gli scrittori del-YAction Française. Essi coltivano l’idea opposta a quella di Clemenceau: non è vero che l’unità germanica non può essere spezzata: anzi il separatismo proprio ora, mentre la Germania è sotto il peso della disfatta, è realizzabile: solo, bisogna aver consenziente l’Italia: perciò essi ammettono che si faccia una politica di amicizia con l’Italia. (Nel loro intimo pensiero c’è questa sfumatura: l’unità d’Italia è ancora fragile, e i Savoia hanno tutto l’interesse a farsela garantire dalla Francia: da questa incredibile premessa discende una serie di più incredibili conseguenze). Il carattere fondamentale di questa politica le è conferito dalla tradizione, che si basa sulla realtà del passato credendo di poterla ricostruire. Ma la politica della tradizione fallisce quando gli elementi storici sui quali i grandi predecessori hanno efficacemente operato non esistono più, o quando non sono più assoggettabili all’azione politica dei piccoli successori. Una politica separatista della Francia in Germania è sempre esistita, la Monarchia l’aveva potentemente sviluppata, ma la Monarchia agiva su una Germania non unificata, su una Germania in- 204