BENESCH E IL NAUFRAGIO ADRIATICO l’Italia n’è rimasta vittima, vi ha rimesso il prestigio, la Dalmazia, l’Asia Minore. Quando si farà la storia di quella che romantici chiamano la « passione adriatica », questo dovrà dirsi: che gli altri hanno lavorato energicamente e intelligentemente per batterci: ma che noi abbiamo collaborato a questa loro impresa con un capitale, che a volte è parso inesauribile, di ingenuità, di provincialismo, di sciocco orgoglio e di incredibile ma pur vera imperizia tecnica. Roma, 1920 Il Patto di Roma si è trasformato definitivamente, in tre anni, nella Piccola Intesa. L’arma fabbricata in Italia, perchè munisse le nostre frontiere politiche ereditate dalla scomparsa Austria-Unghe-ria, ora tira contro l’Italia, con colpi furibondi. Tutto fallito. Colpa di uomini, di cose, di eventi? Forse era una grande idea, già elaborata accuratamente da Mazzini, che pensava da rivoluzionario e da costruttore; forse era una grande politica. Siamo stati noi che, dopo di averla teoricamente adottata, l’abbiamo ripudiata per incomprensione o per misoneismo o per mancanza di mezzi, tra il 1918 e la firma di Versailles? O sono stati gli altri che hanno saputo portarci via l’istrumento, gli altri piccoli e grandi Stati? Probabilmente noi non abbiamo saputo fare, e abbiamo mostrato timore di servircene. E allora i piccoli si son sentiti diventare grandi, vi hanno creduto; e i grandissimi ne hanno magnifica- 75