Borghesi e conservatori versagliesi nell’Europa Socialista le forze, gli spiriti e la volontà per sostenere col suo sangue e con una nuova guerra una pace diploma-tica che non corrisponderà più al suo sentimento, alla sua credenza e al suo ideale. Tutto vecchio, il Trattato vorrà invano dominare un mondo tutto nuovo e che sta rinnovandosi sotto i nostri occhi. A un certo punto il Trattato sarà isolato, e da quel momento sarà minacciato — dal momento in cui la Germania gli si scaglierà contro e non si troverà più un solo popolo d’Europa che voglia difenderlo. Un bel giorno tutti gli Stati, vincitori e vinti, e tutte le Nazioni, ricche e povere, assalteranno il Trattato, che sarà da ogni parte invaso, colpito e abbattuto. E si vedrà, come sempre si è visto, il vecchio cedere al nuovo. Il nuovo nasce sempre in opposizione e perchè in opposizione al vecchio. Ma non c’è un solo Francese — oggi — che si rende conto di queste verità. Tutti i Francesi vivono e operano nello spirito del Trattato. Il Trattato è la Francia. Parigi, 1921 L’anno solare del trattato s’è chiuso alla mezzanotte del 31 dicembre del 1919, ma s’è eterniz-zato nello stato d’animo della borghesia francese, la quale da allora pensa, sente ed opera nel trattato, per il trattato, secondo il trattato. La gloria è il trattato, la storia è il trattato, la Repubblica 361