RACCONTI POLITICI DELL'ALTRA PACE ch’essi ritenevano «« storica », in un senso che noi giovani non comprendiamo affatto: storica? Ma noi siamo accanitamente antidemocratici e questa pace democratica e antistorica ci disgusta e ci spaventa: quale abisso, tra noi e i nostri governi! La gioventù italiana è sola. La nuova Delegazione presieduta da Tittoni, ministro degli Ecteri, è arrivata: egli non mi sembra l’uomo che deciderà, tutt’altro. Bisogna sistemare la vertenza adriatica e i compensi coloniali dovutici per l’articolo 13 del Patto di Londra: da queste due questioni dipende la possibilità o meno di cominciare a tranquillizzare il Paese. La questione dei compensi coloniali all’Italia è rimasta così: tutte le Colonie ex-germaniche sono state divise, il 7 maggio, tra Inghilterra e Francia, che se le sono attribuite sotto forma di mandati. All’Italia è stato riconosciuto il diritto di reclamare compensi, in base all’articolo 13, purché costituiti soltanto da rettifiche di frontiere. I giudizi su Nitti, Presidente del Consiglio, che raccolgo tra i suoi Delegati sono edificanti: la parola « traditore » non è infrequente. I nuovi arrivati, specialmente Tittoni, si sono fatti precedere da una serie di voci deprimenti. Qualcuno mi ha scritto da Roma che « il nuovo governo è strenuamente deciso a mollare ». Su Scialoja e Marconi si può contare affinchè lo trattengano dalla mania liquidatrice che sembra dominarlo. Inoltre lo stato di salute di Tittoni sembrerebbe precario e il suo rancore di ex-Ambasciatore a Parigi contro il suo ex-capo Sonnino