Inghilterra e Ceuta, Spagna e Tangeri gio da boulevard: Leopoldo II Re dei Belgi. Quello era vecchio, questo è giovane: ambedue sanno fare splendidamente gli affari, dico gli affari dei loro Stati, e non lo nascondono: Leopoldo creò il Congo belga, magnifica opera sua, frutto del suo ingegno, della sua volontà e della sua abilità di diplomatico. Alfonso vuol creare il Marocco spagnuolo e ha per sè, nel suo Paese, solo alcuni intellettuali e qualche generale: la massa della borghesia, degli uomini di finanza e del popolo se ne disinteressa o avversa l’iniziativa del Sovrano: España no puede, Espa-ña no puede. Ma anche Leopoldo ebbe contro per lunghi lustri i socialisti e i cattolici, la stessa famiglia reale e addirittura la Francia, quando « inventò » il Congo belga! Nessuno lo capiva, nessuno 10 seguiva. Gli domandavano che cosa volesse: egli rispondeva ai suoi sciocchi consiglieri: — Vous en-richir, mes bons sujets —. Ricalcava le orme della politica algerina della grande vicina: ma queste cose i Paesi le capiscono sempre dopo. — Nous sommes trop petits — gridavano i giornali belgi, esponenti genuini, petulanti e pettegoli dei piccoli borghesi. 11 gran Re rispondeva: — Saremo molto meno piccoli quando avremo cominciato a sfruttare il Congo —. Gli avversari si placarono solo quando i titoli industriali *e commerciali delle prime aziende che iniziavano l’attività africana furono visti salire in borsa, salire sempre, passare la frontiera, e la borsa francese cominciò a « lanciarli ». Leopoldo passeggiava allora per le vie di Parigi col suo pa?c'-elastico e cadenzato, con le sue grandi spalle dritte 151