« AMITIÉ » FRANCO-INGLESE PER LA TURCHIA E LA GRECIA « lo ha in tasca ». Che tasche! Galli invece diffida largamente di Millerand, e i suoi sospetti sono corro-borati da un agente turco che si trova a Boulogne-sur-Mer in questi giorni, l’abile Rechid Safed, strumento di Mustafà. Poco a poco, i sospetti sulla duplice azione di Millerand si precisano: egli sta vendendo la Turchia! Sta vendendola agli Inglesi per i Greci, contro concessioni britanniche sul principio della esecuzione integrale del Trattato di Versaglia contro i Tedeschi! Ci accorgiamo d’un colpo di essere i soli completamente disinteressati nella faccenda: come quasi sempre: ma allora è ovvio che stiamo per soccombere! Riesco ad avvicinare confidenzialmente un mio amico del seguito di Millerand. Le risposte sono quelle che prevedevamo: — Ma sì, certamente la Francia ama la Turchia, ha molta fiducia nell’azione rigeneratrice di Kemal, e Millerand personalmente, voi lo sapete, vuole la pace nel Mediterraneo Orientale, anche per considerazioni riguardanti l’Italia, certo: ma d’altra parte i Greci sono già a Smirne e bisogna ménager lem amour propre, e poi Lloyd George ne fa una questione essenziale per il prestigio dell’Ammiragliato in Levante: e infine, infine è troppo chiaro che i Tedeschi vorrebbero profittare di ogni malentendu fra gli Alleati per rafforzare la propria posizione, scalzare il Trattato dalle basi, non pagare le riparazioni, eccetera. Voyons, voyons —. Non ho più dubbi: i Francesi mollano la Turchia e compromettono la pace mediterranea per avere più carbone dai Tedeschi e per calcare la mano 249