Separatismo renano. Santa Sede e nazismo con trepida vigilanza evitato ogni ipotesi ed ogni « pericolo » — qui dicono — di accordo separato e diretto con la Germania, o di intesa generale tra vincitori e vinti sul problema delle riparazioni; abbia per tre anni tenuta l’Italia lontana ed estranea ai suoi veri intimi proponimenti sulla politica d’Europa, abbia allentati i rapporti con la sospettosa Inghilterra e quasi completamente distrutti quelli con gli Stati Uniti, legando invece alla propria sorte per lungo periodo di tempo quella del Belgio piccolo vincitore e gran creditore; abbia faticosamente riallacciato relazioni di amicizia diffìcile con la Santa Sede, ed a costo di fallimenti disastrosi nel campo diplomatico e di perdite cospicue finanziarie gettate le basi di un’alleanza con la Piccola Intesa — per poi accontentarsi ad un certo punto di riscuotere una parte delle riparazioni, quella parte che la Germania dichiarava di poter dare, e rimandare la riscossione del credito rimanente a quando la Germania avesse voluto. Il piano francese, preparato dallo Stato Maggiore su un programma a lunga scadenza, e per una esecuzione continuativa, consiste esclusivamente nello smembramento della Germania. È il programma secolare della Francia, contro il quale il Secondo Impero aveva per venti anni spiegata ogni energia, allo stesso modo che aveva, almeno in una prima fase, impiegato il suo prestigio per concorrere alla creazione dell’unità italiana, l’altro fatto continentale del secolo XIX che qui si crede minacci direttamente l’egemonia francese. 203