RACCONTI POLITICI DELL'ALTRA PACE dava alla Francia su tutto il Marocco non spagnolo mano libera politica, economica, militare e territo-riale — cioè protettorato vero e proprio — in cam-bio di importanti territori congolesi ceduti da Cail-laux alla Germania. È difficile all’ex-Presidente negare ch’egli abbia pagato un po’ troppo, ma i particolari del suo racconto tendono a dimostrare che l’opera del signor De Selves, Ministro degli Esteri, fu così nociva e ambigua, da impedire al Capo del governo ed all’Ambasciatore a Berlino di strappare a Kiderlen, con lo stesso Accordo, quasi tutto il territorio del Togo e del Camerun, domandato all’inizio delle trattative, e che ora passa alla Francia in virtù della pace vittoriosa. L’accusato afferma di aver voluto impedire la guerra e di aver salvato il protettorato francese al Marocco, « car, cette occasion manquée, il sera internationalisé et a jamais perdu » — come gli scriveva Cambon durante le trattative. Questi risultati non gli sono stati contestati, ma gli è fatto carico specifico di aver venduto una striscia di colonie francesi al nemico per sfuggire al conflitto. È interessante la situazione dell’imputato che respinge l’accusa, ma conferma il fatto, negando solo il carattere di colpa, anzi elevandolo a patriottica benemerenza. Non è possibile comprendere la politica di Cail-laux in quell’anno di preoccupazioni, se non si tien conto dell’atteggiamento o passivo o negativo (in qualche momento addirittura ostile) da parte delle due altre Potenze della Enterite. L’Inghilterra restava silenziosa e non solo premeva che la Francia desse 166