« AM1T1É » FRANCO-INGLESE PER LA TURCHIA E LA GRECIA pericolose sono state perpetrate, si ristabilisca finalmente la pace, una pace qualsiasi purché sia tale, e si riprendano i traffici e si riaprano i porti e si riallaccino le cessate amicizie. Ci opponiamo perchè vogliamo che la Turchia impiccolita dalla sconfitta, ma rinnovata nel sacrificio e per la liberazione dal vecchio regime sultaniale, venga anch'essa a firmare una vera pace con i vincitori, pace che non può essere quella di Sèvres, ed esca dal pericoloso isolamento in cui l’ha collocata la politica pazzesca degli Alleati. Ci opponiamo perchè intendiamo che sia lasciata al kemalismo la libertà di svilupparsi non sotto la minaccia militare, che potrebbe farne il nemico di tutti gli Europei sugli Stretti e in Asia Minore, ma di affermarsi pacificamente come regime nuovo, nel pieno godimento della sua sovranità nazionale, nello spontaneo espandersi della sua dottrina e del suo spirito e nel giuoco elastico ma responsabile delle sue relazioni internazionali. Ci opponiamo infine perchè non vogliamo che il secolare livore tra i Greci e i Turchi diventi eterno, com’è fatale che accada se un brano di terra turca resterà sotto l’occupazione greca. Ma questa Francia, che farà? È la condotta della Francia, che sola può rendere efficiente o vana, come assai spesso accade in questo periodo, la condotta dell’Italia; uniti, conteremmo molto e peseremmo forte, nelle ore decisive, su tutti i problemi di carattere generale, interessanti l’equilibrio tra i grandi Stati; separati, l’Italia resta quasi sempre isolata e 247