RACCONTI POLITICI DELL*ALTRA PACE Esso s’è tracciato un piano duro e chiaro, rettilineo e profondamente ribelle, e dal giorno dell’ar-mistizio ha finora percorso tanto cammino rivoluzionario versa la meta prestabilita di un ordinato e libero assetto nazionale, quanto rapida e quasi furiosa è stata l’azione politica dell’Inghilterra per l’assoggettamento definitivo —, azione il cui ultimo episodio è costituito proprio in questi giorni dalla domanda fatta all’Italia di riconoscere il protetto-rato britannico sull’Egitto, in cambio dei compensi coloniali che il Foreign Office ci darà per l’art. 13 del Patto di Londra. Dominatori e dominati, dopo una lotta durata un anno, attraverso fatti militari, sommosse popolari, interventi diplomatici, sono ai ferri corti, da quando la Missione Milner ha dovuto lasciare il territorio egiziano senza poter compiere l’incarico per cui era partita da Londra; da quando in casa di Zaglul Pascià si riunirono i 57 membri dell’As-semblea Nazionale, e proclamarono l’indipendenza della Patria. Da quel giorno, gli Egiziani sono andati guadagnando terreno. ’ Il governo inglese ha rafforzato le truppe, ha inasprito le leggi eccezionali, soffocato ancor più le libere voci indigene. Ma i nazionalisti di Alessandria, del Cairo e dell’interno, maomettani e copti, hanno acquistato una maggior forza ideale; ora credono di non dover più combattere per arrivare alla indipendenza, ma solo per ottenere il riconoscimento internazionale della già proclamata liberazione; la quale è, secondo loro, un fatto reale, che nazionalmente già esi- 2G2