Separatismo renano, Santa Sede, e nazismo tamento di ogni troppo rapido movimento sociale, per consolidare gli attuali regimi, tutti o più o me-no per esso accettabili, per aver tempo e modo di solidificare quei grandi interessi spirituali e politici che la Santa Sede riconosce come propri, e per acquisire completamente i vantaggi che dalla politica di Benedetto XV e del Cardinale Gasparri sono derivati alla Chiesa dal 1914 ad oggi. Quali vantaggi dunque il Pontefice avrebbe procurati alla Chiesa favorendo il separatismo? Non riusciva a dimostrarli al nuovo Papa neppure il signor Jonnart, Ambasciatore francese in Vaticano, con la sua opera tenace, molesta e talora prepotente, il suo sforzo diventava sempre più vano. Membri autorevoli dello stesso Collegio dei Cardinali si decidevano ad agire individualmente perchè }onnart invece di domandare alla Chiesa aiuto per riaccendere a beneficio delia Francia la guerra civile in Germania e movimenti pericolosi nel cuore dell’Europa devastata dal Trattato di Versaglia, facesse pressioni sul Governo di Parigi per ottenere che lo statuto della Chiesa cattolica in Francia venisse modificato in modo più dignitoso per la Santa Sede. A Monaco, la condotta del Nunzio era chiara; quando fu noto che egli avrebbe lasciata la Baviera per Berlino, la politica della Segreteria di Stato apparve sotto una luce ancor più nitida; alla rivelazione importante degli obiettivi generali e lontani, si aggiunse quella dell’obiettivo più vicino e immediato: il Concordato con la Germania. La Germania intera, la Germania oggi lontana,