RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE Perchè nello scalone principale di Palazzo Chigi, dove il Duce nel 1923, da poche settimane Ministro degli Esteri, fece apporre una lapide che ricorda Crispi precursore della nostra grandezza africana, non si mura un’iscrizione per ricordare San Giuliano, precursore e profeta della potenza adriatica e balcanica? Tutti gli Italiani che hanno, in qualsiasi periodo dell’unità, contribuito alla storia del Paese, appartengono alla medesima generazione. Roma, dicembre 1920 Povera Albania! Nessuno la vuole intera. Durante tutto questo anno il superstite Consiglio Supremo della Conferenza di Versaglia ha lacerato almeno due o tre volte l’indipendenza dell’Albania, suddividendone teoricamente il territorio fra Grecia, Jugoslavia, Italia e persino Albania. Insieme Italia e Albania sono ripetutamente insorte contro questa arbitraria e violenta opera di demolizione di una nazionalità che pure ha caratteri suoi definiti, precisi e storici oltre che etnici. Insieme, Italia e Albania hanno strenuamente difeso l’unico essenziale concetto che a qualunque costo occorre salvare dalle mani nefaste degli arbitri della pace: questo concetto è la integrità e indipendenza di tutta l’Albania nelle frontiere del 1913. Non si può dire, alla fine di quest’anno, che gli sforzi degli Italiani e degli Albanesi siano riusciti pienamente al loro fine, sebbene possa affermarsi che nulla di irre- 92