Il wafdismo egiziano contro l’impero inglese penso! Infatti, mentre la guerra durava, gli Egiziani sospesero completamente ogni movimento politico che avrebbe potuto danneggiare l’azione degli Alleati; diedero tregua alle lotte religiose, fino al punto che il Patriarca Copto e lo Sceicco ul Islam fecero voto di stringere nella solidarietà nazionale tutti i loro correligionari e dipendenti, per impedire ripercussioni anti-inglesi nel mondo orientale; diedero al generalissimo inglese in Levante largo concorso d’ogni natura; diedero 1.200.000 lavoratori, parte dei quali furono sterminati dal fuoco o dalle malattie lavorando per la guerra dell’Intesa; e i battaglioni egiziani che si battettero sotto il Re del Higiaz contro i Turchi e sotto gli Inglesi al Sudan contro Alì Dinar e gli insorti, offrirono la difesa dell’artiglieria egiziana al Canale di Suez salvato dal primo attacco turco-tedesco; diedero tutti i prodotti del proprio suolo, dei quali restarono sprovvisti per i loro bisogni, alle armate orientali alleate; e, prescindendo dal ricco contributo di cotone e di lino, alle necessità della mobilitazione inglese diedero o adattarono le ferrovie, i pubblici servizi, i trasporti, le industrie; alle vittime inglesi della guerra diedero oro ed ospedali, ed alla Croce Rossa britannica contributi generosi. Ora, l’ingenuità egiziana consiste nel vantare questi titoli come degni, per compenso, del premio della libertà; quando sono precisamente questi, oltre a quelli politici, gli argomenti per i quali i colonialisti inglesi sostengono la impossibilità assoluta di ogni concessione, e la necessità di una rigorosa