Separatismo renano, Santa Sede e nazismo cordare all’Italia non si sa quali obblighi, sparve e i cattolici appresero dalla parola del Nunzio la inesistenza di qualsiasi necessità da parte degli stranieri di occuparsi di un problema che interessa soltanto l’Italia ed il Papato. Eugenio Pacelli ha il tatto sottile, l’azione pru-dente e tenace, la mentalità e il costume ecdesiasti-co. Difende fermamente gli interessi del Vaticano continuando a riscuotere l’ammirazione e l’amicizia dei Bavaresi e delle Legazioni straniere. Alla sua intelligenza ed alla sua abilità, il Papa ha affidato uno degli incarichi più complessi che la Segreteria di Stato si è assunti dopo la pacificazione con la Re-pubblica Francese, e cioè la creazione di rapporti con-tinuativi con la Repubblica Tedesca. La missione del Nunzio a Monaco è per sua natura destinata ad estendere sui paesi protestanti la sfera di influenza cattolica, avviata da Benedetto XV con rigoroso culto degli interessi della Chiesa. Fatalmente, data l’autorità di cui gode la Santa Sede in questo paese, il Papato doveva esaminare al lume dei propri interessi l’ipotesi di un distacco della Baviera dalla Prussia; esso non poteva restare assente, non solo perchè direttamente interessato, ma anche perchè premuto dalla Francia, e perchè la sua posizione a Monaco è tale che un contegno di pura neutralità sarebbe materialmente impossibile. Su questo elemento di fatto faceva assegnamento il signor Jon-nart, Ambasciatore della Repubblica francese presso 1' Vaticano, allorché esercitava presso Benedetto XV la :ua vivace ed insistente pressione per ottenere dal- 217