RACCONTI POLITICI DELL’ALTRA PACE Nunzio, il quale ha paralizzato in sul nascere ogni idea di appoggio, se qualcuno in Vaticano l’ha concepita. In realtà, la Santa Sede si trovava in presenza di un semplice dilemma: — O appoggiare, per favorire la creazione di piccole monarchie cattoliche sulle Alpi, le correnti separatiste renane e bavaresi suscitate dal danaro francese, ma allora rassegnarsi a subire il rancore prussiano, l’ostilità del Reich, l’odio di tutti i protestanti tedeschi, e rinunciare all’attuazione del vasto piano di penetrazione spirituale in tutto il mondo, e quindi anche nel mondo germanico, piano che il Pontefice Pio XI ha con convinto entusiasmo accettato dal predecessore, dal Cardinal Gasparri e da Monsignor Pacelli; — oppure il Vaticano iniziava una politica diretta, concreta ed a fondo, con Berlino, e con la nuova Germania demo-socialista e pseudo internazionaleggiante, per ridare vigore alla penetrazione romana nei paesi protestanti, e allora questa decisione implicava l’abbandono immediato delle correnti separatiste, il richiamo all’ordine nazionale e costituzionale delle grandi associazioni cattoliche di Colonia, di Magonza e di Monaco, l’isolamento delle responsabilità francesi, e dichiarazioni esplicite alla Francia in senso contrario al separatismo. Un’altra soluzione non era possibile. Fu scelta rapidamente la seconda via, che rispondeva agli interessi generali e particolari della Chiesa, e che era un’altra manifestazione delle direttive che il Vaticano segue in tutti i paesi per ottenere il rallen- 220