PREMESSA teressi personali di nessuna specie, nel rievocare quelle vicende. Oso presumere che certi fatti sono in questa raccolta di memorie considerati sotto il loro vero, sincero, unico aspetto reale: quello delle cose quali e come avvennero. Con ciò non intendo affermare in mio favore un punto di merito o di superiorità nei confronti di perspicue e cospicue opere affini: intendo solo segnalare nettamente una differenza non formale ma sostanziale. * * * La quale può compendiarsi così: in queste pagine mancano alcuni o molti episodi, vari collegamenti, numerosi fatti, perchè io non ne fui testimone diretto e non ho voluto alterare e completare a posteriori i manoscritti: ma quello che è interamente, costantemente, spero definitivamente, qui riprodotto e riflesso, è lo spirito che animò sempre tutta la Conferenza nei riguardi dell’Italia, e per conseguenza lo spirito con cui la Delegazione Italiana partecipò ai lavori: spirito di ostilità programmatica e preordinata il primo: spirito di rassegnazione consapevole e cupa, alterata con impotenti velleità di rivolta, il secondo. E insieme con essi, quello contemporaneo di un gruppo di giovani, del quale io facevo parte, che fin da allora avvertirono, denunziarono e combatterono come poterono l’avversione morale e l’inimicizia politica che, sole, animavano Inglesi e Francesi contro di noi. Vi sono autori di memorie che 11